martedì 13 dicembre 2011

decresce project

Decresce project


Concept:
La tecnologia può mettere la bellezza alla portata degli uomini, ma non semplifica affatto il processo che ci porta ad apprezzarla e possederla”. Alain de Botton

Il progetto prevede la realizzazione di un ciclo di mostre e di incontri dibattito.
Il concept è stato sviluppato prendendo spunto dagli scritti di Serge Latouche e dal concetto di decrescita felice, ovvero dalla contestazione che il filosofo porta avanti contro la modalità politico-economico vigente.
Quello che si contesta è il PIL come indicatore sensato del benessere.
Prenderemo in mano lo spirito della contestazione e cercheremo di realizzare dei lavori artistici basati sul poco o sul già esistente.
Si tratta dello studio attivo della possibilità di un'arte e di una video arte che decresca, che recuperi ad esempio tecnologie precedenti, o materiale (visivo e non) già utilizzato o girato precedentemente.
Un'arte che parli attraverso esempi, in maniera attiva della possibilità di non sprecare benessere, del basso costo, del riutilizzo e della decontestualizzazione, ma anche che esprima uno spirito dei tempi. La contestazione di una “maniera” economica ormai giunta alla sua crisi e forse alla sua saturazione.
Le teorie della decrescita prevedono l'impossibilità di sprecare e produrre energia all'infinito oltre il fabbisogno senza dare alla terra la possibilità di rinnovare le risorse e contestano un'idea di benessere che coincide nell'accezione comune con l'innalzamento dello stile di vita e della capacità di acquisto, anche di nuove tecnologie.
Latouche è preso come pretesto ma quello che si vuole indagare è il lavoro degli artisti tramite loro il recupero di una certa maniera di condurre un'analisi dei tempi, (con i temi ma anche con i modi). Il mezzo e il contenuto cercano un amalgama.
Da questa base si cerca infine una rianalisi del recente passato. Ad esempio il riutilizzo in digitale di vecchi filmati, l'uso riattualizzato della pellicola, la decontestualizzaione e il riuso di immagini o di oggetti già esistenti, o l'uso di un software.
In definitiva la capacità dell'arte di generarsi e di crearsi da se, senza ricorrere all'acquisto di tecnologie sofisticate a tutti i costi.
È tuttavia probabile incorrere in paradossi, che non eviteremo e porremo anzi al centro del dibattito. Stessa cosa avviene con gli oggetti trovati e riusati nelle installazioni.
A partire da questo si intende insomma condurre un analisi critica sul lavoro degli artisti e sui nostri tempi, e proporre attivamente una visione possibile e un'autocritica della nostra società.

Evento presentato da:
Associazione Culturale Centro Studi La Città Ideale
Roma Capitale Municipio Roma VI


Artisti coinvolti finora.
Alessio Ancillai- Antonello Bulgini- Patricia Carmo Baltazar Corrêa- Chiara Mu- Emanuele Napolitano/Frank Petricca- Valentina Noferini- Carlo Pecoraro- Mauro Romito- Phil Riniolo- Fabio Scacchioli- Chiara Tommasi

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