mercoledì 18 aprile 2012




Decresce project
a cura di Fabrizio Pizzuto


Concept:
La tecnologia può mettere la bellezza alla portata degli uomini, ma non semplifica affatto il processo che ci porta ad apprezzarla e possederla”. Alain de Botton

Il progetto prevede la realizzazione di un ciclo di mostre e di incontri dibattito.
Il concept è stato sviluppato prendendo spunto dagli scritti di Serge Latouche e dal concetto di decrescita felice, ovvero dalla contestazione che il filosofo porta avanti contro la modalità politico-economico vigente.
Quello che si contesta è il PIL come indicatore sensato del benessere.
Prenderemo in mano lo spirito della contestazione e cercheremo di realizzare dei lavori artistici basati sul poco o sul già esistente.
Un'arte che parli attraverso esempi, in maniera attiva della possibilità di non sprecare benessere, del basso costo, del riutilizzo e della decontestualizzazione, ma anche che esprima uno spirito dei tempi. La contestazione di una “maniera” economica ormai giunta alla sua crisi e forse alla sua saturazione.
Le teorie della decrescita prevedono l'impossibilità di sprecare e produrre energia all'infinito oltre il fabbisogno senza dare alla terra la possibilità di rinnovare le risorse e contestano un'idea di benessere che coincide nell'accezione comune con l'innalzamento dello stile di vita e della capacità di acquisto, anche di nuove tecnologie.
Latouche è preso come pretesto ma quello che si vuole indagare è il lavoro degli artisti tramite loro il recupero di una certa maniera di condurre un'analisi dei tempi, (con i temi ma anche con i modi). Il mezzo e il contenuto cercano un amalgama.
In definitiva la capacità dell'arte di generarsi e di crearsi da se, senza ricorrere all'acquisto di tecnologie sofisticate a tutti i costi.
È tuttavia probabile incorrere in paradossi, che non eviteremo e porremo anzi al centro del dibattito. Stessa cosa avviene con gli oggetti trovati e riusati nelle installazioni.
A partire da questo si intende insomma condurre un analisi critica sul lavoro degli artisti e sui nostri tempi, e proporre attivamente una visione possibile e un'autocritica della nostra società.

Artisti coinvolti finora.
Alessio Ancillai- Antonello Bulgini- Patricia Carmo Baltazar Corrêa- Chiara Mu- Emanuele Napolitano/Frank Petricca- Valentina Noferini- Carlo Pecoraro- Mauro Romito- Fabio Scacchioli- Chiara Tommasi

giovedì 15 marzo 2012


Proiezione Video-divagazioni/Decresce-Project
A cura di Fabrizio Pizzuto
Città dell'Altraeconomia
Largo Dino Frisullo (all'interno del Campo Boario dell'ex mattatoio.9
Sabato 31 Marzo Orario 19:30/22:00
Sala Convegni Renato Biagetti
Mini convegno e rassegna video.
http://decresceproject.blogspot.com/

La tecnologia pumettere la bellezza alla portata degli uomini, ma non semplifica affatto il processo che ci porta ad apprezzarla e possederla. Alain de Botton
Siamo lieti di poter intervenire alla tre giorni di mobilitazione della Cittdell'Altraeconomia mostrando una rassegna di video basati sul concetto di Decrescita applicato al modo di fruire l'Arte.
Tutti i video sono stati realizzati senza l'aiuto di telecamere, con apparecchi telefonici e con programmi per pc.
Il concept del Decresce project stato sviluppato prendendo spunto dagli scritti di Serge Latouche e dal concetto di Decrescita felice.
Si contesta il PIL come indicatore sensato del benessere.
Ne ho preso spunto per una serie di mostre.
Pensare una video arte che decresca significa pensare ad un'immagine che lavora sul tema e ad un diverso utilizzo del tempo e delle materie.
? auspicabile che si recuperino ad esempio tecnologie precedenti, o materiale (visivo e non) utilizzato o girato in precedenza.
Un'arte che parli dunque, attraverso esempi e in maniera attiva, della possibilitdi non sprecare benessere, del basso costo, ma anche del riutilizzo e della decontestualizzazione.
Si contesta l'idea di benessere che coincide nell'accezione comune con l'innalzamento dello stile di vita e della capacitdi acquisto, anche di nuove tecnologie.
Si predilige qui il furto e il lavoro di ricerca quasi fatto in casa
I video sono realizzati con un telefono (non va confusa, non una battaglia contro la tecnologia tout court), con un vecchio apparecchio oppure addirittura senza telecamera, col pc soltanto, a partire da file trovati e da programmi di montaggio.
Latouche preso come pretesto ma quello che si vuole indagare il lavoro degli artisti e tramite loro il recupero di una certa maniera di condurre un'analisi dei tempi.
Associazione Culturale Centro Studi La CittIdeale
Roma Capitale Municipio Roma VI
presenta:
Video-divagazioni
Decresce-Project
a cura di Fabrizio Pizzuto
Sabato 31 Marzo Orario 19:30/21:00
Sala Convegni Renato Biagetti
Mini convegno e rassegna video.

Alessio Ancillai- Lip 2:47- In una danza di sovrapposizioni, il suono si sviluppa insieme alla trama visiva con l'aiuto del sound designer Luca Marrucci.

Chiara Tommasi- Losing focus 3:22- La comprensione emotiva dell'incomprensione, il senso perde fuoco, il fuoco si riguadagna nella visione rubata da Chiara Tommasi.

Mauro Romito- Tra dire 5:55- Pasolini in una sorta di telefono senza fili. Il linguaggio scema e si disperde, la divagazione girata in macchina fotografica da Romito.

Valentina Noferini- There is a world behind this 3:11- Telecamere di sorveglianze a circuito aperto catturate su internet si trasformano in visione. Il tempo ipnotico di Valentina Noferini.

Chiara Mu- Decresce 1:38- Capovolgere e sovvertire il senso del tempo. Il diurno e il notturno si rovesciano nell'esprimere un quotidiano riguadagnato e risparmiato.

Fabio Scacchioli- Nighlife in a puddle 8:04- Siti open source e filtri del pc si trasformano nella visione percepita e narrata da Scacchioli.

Carlo Pecoraro- Decrescita 1:50 (Marshal MacLuhan 1964, Capire i media- Gli strumenti per comunicare, Il Saggiatore, Milano 2008, Pag 88)

Emanuele Napolitano/Frank Petricca- Eroina 2:37 Un tema scottante da lo spunto alla visione dei due videomaker, furti e interventi sull'immagine sviluppano una trama psico-onirica.

lunedì 27 febbraio 2012

un'ottima risposta a un articolo stupido che mi stupiva veder pubblicato come un'articolo vero su un giornale vero


lunedì 30 gennaio 2012

DECRESCE SECONDA TAPPA- EVENTO-FINISSAGE 
Villa De Sanctis - Roma 5 febbraio ore 18-21‏
a cura di Fabrizio Pizzuto 
Artisti:
Alessio Ancillai - Antonello Bulgini - Chiara Mu - Emanuele Napolitano e Francesco Petricca - Fabio Scacchioli - Chiara Tommasi  
FINISSAGE 5 febbraio 2012
Ore 18-21

Luogo: Villa De Sanctis 
ingresso: via Gordiani 5 e via casilina 665, 
Roma  

Decresce project
Decresce project non analizza solo un modo di pensare, bensì anche un modo di fruire.
Prendere come esempio teorie principalmente economiche, sebbene in larga parte piegate a valenza simbolica o di contestazione, e tentare di applicarle a un'esposizione d'arte, significa tentare in ogni caso una traslazione.
Non solo e non tanto una veicolazione di contenuto quanto un esempio che si attribuisce una modalità di approccio.
L'intervento dei sei artisti è anti economico e anti crescita in una misura di opposizione o negazione. Serge Latouche stesso racconta di preferire il termine a-crescita (come a-teismo) per sottolineare l'opposizione (“a-gnostica” appunto) alla fede economica nella crescita; la stessa fede che trasforma insensatamente il PIL in un indicatore riconosciuto comunemente come sensato del benessere di un popolo.
Dunque si può definire questo lavoro anti-economico nella misura in cui non si sofferma su oggetti in vendita, non ne fa legge; e al contempo anti-crescita perchè realizzato con poco, a partire da preesistenze e da elementi semplici, trovati o negati, decontestualizzati.
Tutto questo, sebbene basico, non è il punto più importante.
Il punto importante è il tempo.
Quello che si nega è il tempo “business”, tempo degli affari e del chiacchiericcio, proprio dell'incontro dovuto per buone relazioni.
Il tempo qui desiderato è invece uno sforzo mentale, dedicato a, quindi ricercatore di attenzioni.
Si parla di un attraversamento: da un lato una pausa, un silenzio, dall'altro un avvicinamento: un momento di visione non distratta, non presuntuosa, meno consumo meno fretta e più avvolgimento.
La vena contestataria insita è nella negazione degli oggetti stessi come immagini date in virtù di immagini-dati, nel senso di portatori di informazioni. Immagine non ricostruita ma riavvolta o rimboccata, come coperte. Si tratta della ricostruzione della propria sensatezza.Dall'uno al tutto ci si muove, dal discorso unitario si va verso le sfaccettate verità del tempo di visione.

mercoledì 25 gennaio 2012



ACCIAIO

di 

Antonello Bulgini

All'interno della mostra

Decresce

a cura di Fabrizio Pizzuto 



Artisti:
Alessio Ancillai - Antonello Bulgini - Chiara Mu - 

Emanuele Napolitano e Francesco Petricca - 

Fabio Scacchioli - Chiara Tommasi  

Opening 27 gennaio 2012 ore 18:00
Periodo: 27 gennaio- 5 febbraio 2012